Attenzione [emoji724]
Inviato: 31/03/2025, 10:46
Buongiorno hobbisti! Apro questo topic non per creare scompiglio, ma per trattare un tema al quanto delicato.
La produzione “fai da te” di fitoplancton e zooplancton.
Essendo un neofita del settore, ma con esperienza pregressa in campo d’acqua dolce. Mi accorgo che in molti si improvvisano coltivarori di fito e zoo.
Nulla di male, se è pur sempre circoscritto all’esigenza delle proprie vasche.
In circa 2 mesi, ho accumulato 10-20 richieste, non nego che il rapporto quantità e prezzo sia davvero ottimo. Ma ciò che chiamo in questione è la qualità.
Cosa andiamo ad inserire nelle nostre vasche?
Partiamo dal presupposto che i grandi marchi, come ad esempio BEA e Daphbio, hanno un prezzo elevato, sopratutto per chi deve gestire una o più vasche.
Ma nulla da dire su qualità, concentrazione, packaging e tracciabiàita degli ingredienti che vanno a comporre ogni singolo prodotto. Su questi elementi si aggiungono i costi di produzione, di imballaggio, del marchio in sé, e delle tasse. Ci può stare e non fa una piega.
Ma tornando un attimo indietro, chi produce per passione, per racimolare le spese in uscita, e quant’altro dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e capire se si è davvero portati e predisposti a “creare” un qualcosa che incide su un intero ecosistema.
Ho visto foto di impianti fai da te, accostati a cucine, cantine o garage. E chi come me, magari non si ritrova uno stipendio costante o sostanzioso magari per rinunciare ad un “sogno” ci casca diverse volte e trova il giusto compromesso.
Dal mio punto di vista, si dovrebbe un attimino limitare l’uso sconsiderato di tali prodotti X dove all’interno non sappiamo - in parte - la totale composizione.
E non è nemmeno paragonabile tale lavoro a chi alleva rotiferi, Artemia o quant’altro. Una tale coltura non ha margini di errore. È un ciclo chiuso.
Ma analizzare, selezionare e garantire la concentrazione del fitoplancton è al quanto ardua come cosa.
Su 10 persone, 2 avranno una postazione sanificata, limitata da inquinanti esterni, e magari negli anni avranno selezionato un loro ceppo di fito funzionale nelle vasche di amici e pseudo clienti.
Cosa ne pensate ?
La produzione “fai da te” di fitoplancton e zooplancton.
Essendo un neofita del settore, ma con esperienza pregressa in campo d’acqua dolce. Mi accorgo che in molti si improvvisano coltivarori di fito e zoo.
Nulla di male, se è pur sempre circoscritto all’esigenza delle proprie vasche.
In circa 2 mesi, ho accumulato 10-20 richieste, non nego che il rapporto quantità e prezzo sia davvero ottimo. Ma ciò che chiamo in questione è la qualità.
Cosa andiamo ad inserire nelle nostre vasche?
Partiamo dal presupposto che i grandi marchi, come ad esempio BEA e Daphbio, hanno un prezzo elevato, sopratutto per chi deve gestire una o più vasche.
Ma nulla da dire su qualità, concentrazione, packaging e tracciabiàita degli ingredienti che vanno a comporre ogni singolo prodotto. Su questi elementi si aggiungono i costi di produzione, di imballaggio, del marchio in sé, e delle tasse. Ci può stare e non fa una piega.
Ma tornando un attimo indietro, chi produce per passione, per racimolare le spese in uscita, e quant’altro dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e capire se si è davvero portati e predisposti a “creare” un qualcosa che incide su un intero ecosistema.
Ho visto foto di impianti fai da te, accostati a cucine, cantine o garage. E chi come me, magari non si ritrova uno stipendio costante o sostanzioso magari per rinunciare ad un “sogno” ci casca diverse volte e trova il giusto compromesso.
Dal mio punto di vista, si dovrebbe un attimino limitare l’uso sconsiderato di tali prodotti X dove all’interno non sappiamo - in parte - la totale composizione.
E non è nemmeno paragonabile tale lavoro a chi alleva rotiferi, Artemia o quant’altro. Una tale coltura non ha margini di errore. È un ciclo chiuso.
Ma analizzare, selezionare e garantire la concentrazione del fitoplancton è al quanto ardua come cosa.
Su 10 persone, 2 avranno una postazione sanificata, limitata da inquinanti esterni, e magari negli anni avranno selezionato un loro ceppo di fito funzionale nelle vasche di amici e pseudo clienti.
Cosa ne pensate ?