Il Forum del Magazine DaniReef

Ciao a tutti, come da titolo, cercando in rete ho trovato qualche spiegazione dettagliata sul ciclo dello zolfo, che non conoscevo. Si tratta di una tesi di laurea in biologia che potrebbe definire una volta per tutte (con la nostra buona volontà) il ruolo di questo elemento anche nelle nostre vasche. Non si misura con test e reagenti pare per pericolosità di alcuni componenti, ma no saprei di più. Con ICP invece la determinazione dovrebbe essere mediamente accurata in quanto in concentrazione elevata, a metà tra calcio e magnesio.
Di seguito il link della tesi in questione:

https://amslaurea.unibo.it/5917/1/Cecch ... a_tesi.pdf

Che ne pensate?

Aggiungo questo link, lettura interessante e complementare

https://moodle2.units.it/pluginfile.php ... _20-21.pdf


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Per quanto ricordo, lo zolfo è inerte, alcuni batteri lo potevano - in anaerobiosi completa - utilizzare avendo come fonte di O2 il NO3, da cui i filtri a zolfo inizio anni 2000 di Tunze e Aquamedic. Abbandonati per la complessità di installazione (almeno credo).

andrò a rivedere i testi, ma non se ne è mai occupato approfonditamente nessuno.

Quello che sapevo io era che lo zolfo è appunto inerte in acquario marino. Ovvero non da e non utilizza nessun contributo. Ovvero non c'è nessun ciclo dello zolfo in acquario.

Domani stampo e leggo la tesi evidenziando le parti di interesse nel link. Penso che se il valore dello zolfo può oscillare in sitemi stabili e verificati mensilmente da test ICP, un legame con altri elementi debba esserci e qualche dubbio che sia così, se interagisce come citato nella tesi con carbonio, azoto, fosforo manganese mi sorge. Pagina 41: “La materia organica in ambiente Marino”.
Il mio interesse è anche rivolto a quelle vasche con “sindrome da vasca vecchia”. Sono dell’idea che possa esserci qualche correlazione e che prendendo spunto da ciò che accade nei mari, nelle barriere coralline, possiamo migliorare la conoscenza delle nostre vasche. Vedremo se ne segue qualche deduzione


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Si ma gli ICP per quanto mi riguarda non sono precisi... anzi... bisognerebbe farne almeno due, meglio tre, di marche diverse, contemporaneamente e poi valutare i valori

La penso come te Danilo, però è anche vero che non è un elemento traccia, spererei che in quantità rilevanti il margine di errore diminuisca. Non saprei come fare per misurarlo se non in un laboratorio. Inoltre sarebbe cosa buona valutare l’insieme di più valori fondamentali e un campione ampio di vasche con magari descrizione della situazione visiva, così da interpretare eventuali correlazioni, tra cosa ancora non saprei; più tardi mi studio bene il testo della tesi e vedo se recupero altro di più specifico.


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dico solo, nel caso, di fare 2 ICP invece di uno...

Ciao,
ho qui solo il 3 volume di The reef aquarium, dove viene spiegato il reattore denitrificante a zolfo e anche lo zolfo per stimolare il sistema jaubert.
Ci si riferisce in particolare a batteri Thiobacillus denitrificans (S+NO3 --> SO4+N2)
guarderò domani sul primo volume e leggerò la tesi.

D.

p.s. se ci sono icp della stessa vasca con variazioni di S saerbbe utile averli vedere a tutti