Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Vediamo che dice Davide
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Ciao,
per i rettili è un altro discorso, a loro basta qualche ora al giorno, per aumentare la calcificazione dello schelotro esterno (ma non ai coralli, non pensate l'assurdo)...
a loro 3-4 ore di uv-a uv-b sono sufficineti.
per i rettili è un altro discorso, a loro basta qualche ora al giorno, per aumentare la calcificazione dello schelotro esterno (ma non ai coralli, non pensate l'assurdo)...
a loro 3-4 ore di uv-a uv-b sono sufficineti.
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Ok grazie, ma continuando l'OT, mi premeva sapere se spegnendo la notte faccio danno o no!
Nel senso bastano quelle 10 pre di accensione per apportare i benefici o le lampade non fanno in tempo ad emettere gli UV necessari?
Nel senso bastano quelle 10 pre di accensione per apportare i benefici o le lampade non fanno in tempo ad emettere gli UV necessari?
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Per i rettili sono pure troppe 10 ore.
L'emissione avviene a lampada "calda", circa 10 minuti dopo l'accensione (circa).
L'emissione avviene a lampada "calda", circa 10 minuti dopo l'accensione (circa).
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Nella mia ignoranza avevo letto qui: http://www.tartarugando.it/content/166- ... -spot.html
e visto che le bestiole sono ancora piccole, uso una lampada sola per uvb e calore e la tengo accesa per 10 ore. Noto però che ci stanno poco sotto nonostante la temperatura (sempre secondo quel sito) sia a 34°, quindi ottimale
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e visto che le bestiole sono ancora piccole, uso una lampada sola per uvb e calore e la tengo accesa per 10 ore. Noto però che ci stanno poco sotto nonostante la temperatura (sempre secondo quel sito) sia a 34°, quindi ottimale
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Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Ciao, anche io ho delle tartarughe, non avevo mai sentito questa cosa comunque i due tipi di lampada non hanno NULLA in comune tra di loro ne per funzione ne per emissione.Hkk.2003 ha scritto:Anche le suddette UVB per i rettili ?Danireef ha scritto:Ricordo poi da una conferenza del dott. Mosconi, che le lampade UV funzionano dopo circa 24 ore dall'accensione, quindi devono essere lasciate sempre costantemente accese, altrimenti ogni volta che si spengono devono passare altre 24 ore, circa, per il loro funzionamento.
Non ricordo il perché però. Ma mi ricordo che diceva appunto che non potevano mai essere spente, neanche per poco tempo, pena il completo non funzionamento.
Io quelle delle tartarughe le spengo tutte le notti ?!?!
Quelle germicida menzionate nell'articolo producono UV-C e secondo la recensione, solamente quelle professionali funzionano; per intenderci quelle chiamate Green killer non sono considerate valide e tutto ciò che costa meno di 120 euro non è da categoria 2. Nell'articolo sono indicate le marche migliori.
Pare che anche alcune molecole vengono demolite dai raggi UV-C e diventano più facilmente eliminabili dal filtro.
Le lampade per rettili/anfibi sono UV-B e UV-A, servono per la sintesi della vitamina D e per la prevenzione delle malattie della pelle.
Queste lampade producono i raggi UV praticamente immediatamente, non lasciare che il bambino/a rimanga a fissare la lampada a lungo, io la uso solo per un tot di ore massimo 4-5. Possono comunque danneggiare anche la nostra retina se le fissiamo a lungo, sarebbe meglio inserirle dentro la vasca in modo che il vetro ne smorzi le emissioni.
In ogni caso utili o no ho trovato i tre articoli istruttivi.
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
E noi ti ringraziamo della condivisione.
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
dani, ho letto solo ora il messaggio e non so se avete sistemato.Danireef ha scritto:ciao bdnrfdn, stiamo cercando di migliorare il forum infatti... sono tre giorni che ci lavoro praticamente di notte e sera ora dovrebbe essere quasi a posto!
Le notifiche dovrebbero riprendere ad arrivare come prima, anzi speriamo meglio di prima, visto che ad alcuni non sono mai arrivate.
Se hai problemi facci sapere, ma al limite sloggati (brutto vocabolo) dal server e riloggati
in caso, anche per il futuro, se serve una mano fammi sapere... sono del mestiere
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
Comunque se fosse il mio acquario ad avere un problema (o una sfortuna) così serio, nel successivo allestimento durante il periodo di maturazione (prima della posa dei coralli), lo lascerei ben colonnizzare da altri organismi antagonisti che vadano ad occupare la stessa nicchia dei Dinoflagellati, quindi altre alghe.
Se le dinamiche dei meccanismi di competizione sono simili all'acqua dolce, le prime alghe insediate produrranno degli allelopatici che impediranno ai Dinoflagellati di formarsi e li combatteranno sul campo più efficacemente dei farmaci.
Tutto potrebbe essere fatto comodamente in SUMP con un filtro ad alghe (non le macro alghe) lasciando l'estetica della vasca intonsa.
Questo è l'esempio di un prodotto che mi interessa e che vorrei provare:
http://www.algaescrubbing.com/threads/i ... rev-4.731/
Forse non lo sapete ma per motivi personali sto studiando da mesi le alghe nell'acqua dolce che mi hanno causato almeno altrettanti problemi nella vasca in bella vista in salotto ma non nelle altre vasche in posti meno in vista.
Ho condotto una serie di esperimenti molto significativi.
Ho preso le alghe infestanti e i cianobatteri dall'acquario in salotto dove crescevano sani e rigogliosi ed ho provato a trapiantarli nelle altre vasche dove non ne avevo.
Risultato: sia le alghe che i cianobatteri sono morti naturalmente nel giro di due settimane.
Credo che l'unica risposta possa essere data dal fatto che nelle altre vasche ci fossero degli organismi che andavano in diretta competizione con loro e che quindi li abbiano di fatto combattuti sul loro stesso campo inducendoli a regredire velocemente.
Sarebbe altresì interessante come dimostrazione di questa teoria provare a spostare delle colonie floride di Dinoflagellati in acquari (laboratorio) da test maturi e stabili che che ne siano privi per avere la controprova e verificare se rimangono si diffondono, regrediscono oppure rimangono stabili.
Se le dinamiche dei meccanismi di competizione sono simili all'acqua dolce, le prime alghe insediate produrranno degli allelopatici che impediranno ai Dinoflagellati di formarsi e li combatteranno sul campo più efficacemente dei farmaci.
Tutto potrebbe essere fatto comodamente in SUMP con un filtro ad alghe (non le macro alghe) lasciando l'estetica della vasca intonsa.
Questo è l'esempio di un prodotto che mi interessa e che vorrei provare:
http://www.algaescrubbing.com/threads/i ... rev-4.731/
Forse non lo sapete ma per motivi personali sto studiando da mesi le alghe nell'acqua dolce che mi hanno causato almeno altrettanti problemi nella vasca in bella vista in salotto ma non nelle altre vasche in posti meno in vista.
Ho condotto una serie di esperimenti molto significativi.
Ho preso le alghe infestanti e i cianobatteri dall'acquario in salotto dove crescevano sani e rigogliosi ed ho provato a trapiantarli nelle altre vasche dove non ne avevo.
Risultato: sia le alghe che i cianobatteri sono morti naturalmente nel giro di due settimane.
Credo che l'unica risposta possa essere data dal fatto che nelle altre vasche ci fossero degli organismi che andavano in diretta competizione con loro e che quindi li abbiano di fatto combattuti sul loro stesso campo inducendoli a regredire velocemente.
Sarebbe altresì interessante come dimostrazione di questa teoria provare a spostare delle colonie floride di Dinoflagellati in acquari (laboratorio) da test maturi e stabili che che ne siano privi per avere la controprova e verificare se rimangono si diffondono, regrediscono oppure rimangono stabili.
Re: Articoli sulle lampade UV e prevenzione Dinoflagellati
te lo ripeto per l'ennesima volta...dnrfdn ha scritto:Comunque se fosse il mio acquario ad avere un problema (o una sfortuna) così serio, nel successivo allestimento durante il periodo di maturazione (prima della posa dei coralli), lo lascerei ben colonnizzare da altri organismi antagonisti che vadano ad occupare la stessa nicchia dei Dinoflagellati, quindi altre alghe.
Se le dinamiche dei meccanismi di competizione sono simili all'acqua dolce, le prime alghe insediate produrranno degli allelopatici che impediranno ai Dinoflagellati di formarsi e li combatteranno sul campo più efficacemente dei farmaci.
NON ESISTONO organismi antagonisti... nessuno li mangia, nessuno occupa la loro nicchia...
I dinoflagellati si duplicano perché c'è una qualche sostanza minerale, il problema è capire perché ci sia, come eliminarla, e come non rimetterla. Ci sono vicino... ma ancora non sono fuoriTutto potrebbe essere fatto comodamente in SUMP con un filtro ad alghe (non le macro alghe) lasciando l'estetica della vasca intonsa.
Questo è l'esempio di un prodotto che mi interessa e che vorrei provare:
http://www.algaescrubbing.com/threads/i ... rev-4.731/
Forse non lo sapete ma per motivi personali sto studiando da mesi le alghe nell'acqua dolce che mi hanno causato almeno altrettanti problemi nella vasca in bella vista in salotto ma non nelle altre vasche in posti meno in vista.
Ho condotto una serie di esperimenti molto significativi.
Ho preso le alghe infestanti e i cianobatteri dall'acquario in salotto dove crescevano sani e rigogliosi ed ho provato a trapiantarli nelle altre vasche dove non ne avevo.
Risultato: sia le alghe che i cianobatteri sono morti naturalmente nel giro di due settimane.
Credo che l'unica risposta possa essere data dal fatto che nelle altre vasche ci fossero degli organismi che andavano in diretta competizione con loro e che quindi li abbiano di fatto combattuti sul loro stesso campo inducendoli a regredire velocemente.
Sarebbe altresì interessante come dimostrazione di questa teoria provare a spostare delle colonie floride di Dinoflagellati in acquari (laboratorio) da test maturi e stabili che che ne siano privi per avere la controprova e verificare se rimangono si diffondono, regrediscono oppure rimangono stabili.
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