Ciao,angelo2204 ha scritto:Se avete la cortesia di farmi capire dove sbaglio,io la vedo cosi: due vasche uguali con solo acqua. In entrambe si aggiunge una dose di mangime uguale. Dopo un numero n di giorni si controllano i valori dell acqua,quello con meno inquinanti vince....
Non sò come la pensi @danireef (Danilo), ma non esistono due vasche uguali. Posso farti il mio esempio, 3/4 vasche di cui 2 con coralli (gestioni differenti una a DSB e una a modo mio).
Quando lavoravo in garden gestivo circa 120 vasche di acqua salata e circa 200 di acqua dolce (due impianti separati in due punti vendita) ma non esisteva un sistema accanto all'altro (le famose batetrie o colonne) con andamenti uguali o simili. ogni colonna aveva i sui problemi (sistema da 600 litri circa).
Il test a cui mi riferivo é appunto un sistema "a condizioni standard!" (x es. il sale marino cambia per lotti di produzione) dove aggiundere un composto da far eliminare attraverso la schiumazione del nostro accessorio in prova (considera che ancora poco si sà su cosa effettivamente venga asportato dalla schiumazione).
Servirebbero ingegneri, biologi, fisici, elettronici, chimici per poter standardizzare il processo di test. Oltre a questo si dovrebbe standardizzare la procedura, i materiali usati, i volumi e la concentrazione del sale e tutto questo per ogni singolo ambiente di prova (fino a 500 litri, fino a 1000 litri fino a 2000 litri, etc.)
Tutto questo dovrebbe escludere tutta la parte biologica dell'acquario (batteri, rocce, manutenzioni, aggiunte, etc.
e avanti così per tutto quanto si possa eliminare per valutare solo ed esclusivamente la "performance" del singolo accessorio ed ottenere un dato univoco paragonabile.
Ipotizzo: una vasca da 100 litri ed una quantità standard di fitoplancton a X cellule a millilitro (100.000 u/ml) e valutare il tempo di riduzione ad un dato valore di (1.000 u/ml) potrebbe essere utile?!?!