Acquacultura in Italia si può?

Conosciamoci meglio, parliamo sia di acquari che di altro, ma soprattutto divertiamoci assieme
Davide_m
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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Davide_m » 23/02/2021, 11:03

Ftarr ha scritto:
22/02/2021, 22:51
Ci sono realtà in italia?
Che io sappia ce ne sono state, negli anni 90->2010
  • una in Veneto, convertito a puro smercio di acqua dolce
  • una in Toscana che poi si è spostata in Liguria, convertito a smercio di acqua dolce/salata allevamento discus
  • una nella Capitale (o in zona) con fondi pubblici, mai partito, acquisto di tutta la parte strutturale, abbandonato per mancanza di fondi (questo è quello che più mi fa rabbia)
  • una in una Università delle Marche (spin off universitario finito o convertito su altri progetti) forse distribuito qualche migliaio di animali?!?!
  • riproduzione di ricci in Sardegna (mediterranei e a scopi eduli) mai più sentito nulla
La comunicazione è veramente schifosa e non si conoscono le realtà, che potrebbero svilupparsi differentemente.

Per "fortuna" la lista degli animali (pesci) riprodotti si allunga, tutti i pagliacci, molti pseudochromidi, alcuni synchyropus, cerniette, damigelle fino a Hepatus e Flavescens, ma sono ormai più di ~80 specie (non varietà)

ORA farm é uno degli esempi di successo e più conosciuto, poi c'è altra struttura in Israele, un distributore Olandese ha farm per coralli nelle Antille Olandesi, i francesi non sfruttano o loro possedimenti in questo senso (fui contattato per un progetto a La Reunion, ma tutto finito alle idee), etc
Quello da "5000 talee" è stato finanziato al 50% da fondi UE e 50% da privato per circa 100K€ (tutto riscontrabile sull'internet)
In questo ambito siamo più avanti "noi appassionati" che le "strutture statali"
dal 01-01-2024 non seguo più le conversazioni-.


Davide.

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Ftarr » 23/02/2021, 11:55

Davide_m ha scritto:
23/02/2021, 11:03
Ftarr ha scritto:
22/02/2021, 22:51
Ci sono realtà in italia?
Che io sappia ce ne sono state, negli anni 90->2010
  • una in Veneto, convertito a puro smercio di acqua dolce
  • una in Toscana che poi si è spostata in Liguria, convertito a smercio di acqua dolce/salata allevamento discus
  • una nella Capitale (o in zona) con fondi pubblici, mai partito, acquisto di tutta la parte strutturale, abbandonato per mancanza di fondi (questo è quello che più mi fa rabbia)
  • una in una Università delle Marche (spin off universitario finito o convertito su altri progetti) forse distribuito qualche migliaio di animali?!?!
  • riproduzione di ricci in Sardegna (mediterranei e a scopi eduli) mai più sentito nulla
La comunicazione è veramente schifosa e non si conoscono le realtà, che potrebbero svilupparsi differentemente.

Per "fortuna" la lista degli animali (pesci) riprodotti si allunga, tutti i pagliacci, molti pseudochromidi, alcuni synchyropus, cerniette, damigelle fino a Hepatus e Flavescens, ma sono ormai più di ~80 specie (non varietà)

ORA farm é uno degli esempi di successo e più conosciuto, poi c'è altra struttura in Israele, un distributore Olandese ha farm per coralli nelle Antille Olandesi, i francesi non sfruttano o loro possedimenti in questo senso (fui contattato per un progetto a La Reunion, ma tutto finito alle idee), etc
Quello da "5000 talee" è stato finanziato al 50% da fondi UE e 50% da privato per circa 100K€ (tutto riscontrabile sull'internet)
In questo ambito siamo più avanti "noi appassionati" che le "strutture statali"
Ammetto che la cosa mi intriga sempre di più... ne parliamo di persona :) ... se non ho altri imprevisti Sabato vengo a trovarti a prendere lo splendidus :)

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da MAV72 » 23/02/2021, 13:25

Ftarr ha scritto:
22/02/2021, 0:33
C’è il protocollo cites e poi ?
L'obbligo del rispetto della convenzione Cites serve maggiormente per le importazioni e le esportazioni extra U.E.
Per le importazioni ed esportazioni intracomunitarie devi rapportarti con l'UVAC.
E' chiaro che serve un registro Cites per le specie che allevi, ma non credere che i funzionari ex forestali siano così ferrati in materia da poter comprendere gli animali che hanno davanti, soprattutto i coralli (mai fare di tutta un'erba un fascio, è chiaro, ma la gran parte non hanno una conoscenza così approfondita anche perché le varietà di specie di flora e fauna sono una miriade).
Quando spedisci o ricevi in Italia il "certificato Cites" può accompagnare la merce. Nel senso che ad un eventuale controllo può essere richiesto.
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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Danireef » 25/02/2021, 21:20

Possiamo contattare Ike Olivotto che riproduceva i pesci marini con l'Università di Ancona, o perlomeno posso provarci.

Notturnia
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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Notturnia » 09/03/2021, 13:05

saranno 20 anni che penso a fare un taleario in una zona di 60 mq che ho a disposizione.. ma quando poi butto giù il business plan le cose non tornano mai..
fra sale, calcio, test, componentistica etc etc alla fine il guadagno è risicato se si vuole vendere a prezzi inferiori a quelli dei negozi online.. e se si vende agli stessi prezzi ecco che il vantaggio di fare tutta quella fatica è inutile..
certo potendo contare su un fotovoltaico si cala la bolletta e il beneficio cresce ma c'è un investimento di almeno 7 anni di impianto FV da mettere in considerazione e quindi per i primi 7 (SETTE) lunghi anni i guadagni sono infimi..

si può ragionare su allevare pesci per riproduzione ma anche qua il problema diventa la varietà.. non puoi riprodurre solo kauderni perchè è facile.. a 30 euro al pezzo, vendibile dopo 1 anno di allevamento e relativi costi di mantenimento, non ci si vive.. quante varietà vanno tenute ? diciamo 50 varietà ?.. che costo iniziale c'è ? diciamo 8 mila euro per i pesci .. che dovranno stare in vasche singole etc etc.. i coralli diventano più facili..

ma quanto tempo ci vuole per poter vendere le prime talee senza uccidere il corallo madre ?.. 1 anno ? anno in cui ci sono solo spese.. dagli impianti a tutto il resto..

ogni volta parto con il sogno e poi i nudi numeri mi uccidono l'entusiasmo.. non da ultimo.. diciamo che funziona.. come fare a vendere poi la produzione ? perchè ogni mese una struttura di miseri 60 mq allestita a coltivazione di coralli costa migliaia di euro in prodotti e corrente.. quindi vuol dire vendere centinaia di coralli al mese per coprire le spese.. pregando che non arrivi mai un'infezione batterica che ti stermina le culture.. e quindi sistemi indipendenti per scongiurare il rischio di una morte totale e altri costi di installazione.. etc..

sob.. ma sarebbe bello.. io il posto ce l'ho.. ma ne i soldi ne il coraggio..

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da capitano_85 » 09/03/2021, 16:19

Notturnia ha scritto:saranno 20 anni che penso a fare un taleario in una zona di 60 mq che ho a disposizione.. ma quando poi butto giù il business plan le cose non tornano mai..
fra sale, calcio, test, componentistica etc etc alla fine il guadagno è risicato se si vuole vendere a prezzi inferiori a quelli dei negozi online.. e se si vende agli stessi prezzi ecco che il vantaggio di fare tutta quella fatica è inutile..
certo potendo contare su un fotovoltaico si cala la bolletta e il beneficio cresce ma c'è un investimento di almeno 7 anni di impianto FV da mettere in considerazione e quindi per i primi 7 (SETTE) lunghi anni i guadagni sono infimi..

si può ragionare su allevare pesci per riproduzione ma anche qua il problema diventa la varietà.. non puoi riprodurre solo kauderni perchè è facile.. a 30 euro al pezzo, vendibile dopo 1 anno di allevamento e relativi costi di mantenimento, non ci si vive.. quante varietà vanno tenute ? diciamo 50 varietà ?.. che costo iniziale c'è ? diciamo 8 mila euro per i pesci .. che dovranno stare in vasche singole etc etc.. i coralli diventano più facili..

ma quanto tempo ci vuole per poter vendere le prime talee senza uccidere il corallo madre ?.. 1 anno ? anno in cui ci sono solo spese.. dagli impianti a tutto il resto..

ogni volta parto con il sogno e poi i nudi numeri mi uccidono l'entusiasmo.. non da ultimo.. diciamo che funziona.. come fare a vendere poi la produzione ? perchè ogni mese una struttura di miseri 60 mq allestita a coltivazione di coralli costa migliaia di euro in prodotti e corrente.. quindi vuol dire vendere centinaia di coralli al mese per coprire le spese.. pregando che non arrivi mai un'infezione batterica che ti stermina le culture.. e quindi sistemi indipendenti per scongiurare il rischio di una morte totale e altri costi di installazione.. etc..

sob.. ma sarebbe bello.. io il posto ce l'ho.. ma ne i soldi ne il coraggio..


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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Ftarr » 09/03/2021, 16:33

Notturnia ha scritto:
09/03/2021, 13:05
saranno 20 anni che penso a fare un taleario in una zona di 60 mq che ho a disposizione.. ma quando poi butto giù il business plan le cose non tornano mai..
fra sale, calcio, test, componentistica etc etc alla fine il guadagno è risicato se si vuole vendere a prezzi inferiori a quelli dei negozi online.. e se si vende agli stessi prezzi ecco che il vantaggio di fare tutta quella fatica è inutile..
certo potendo contare su un fotovoltaico si cala la bolletta e il beneficio cresce ma c'è un investimento di almeno 7 anni di impianto FV da mettere in considerazione e quindi per i primi 7 (SETTE) lunghi anni i guadagni sono infimi..

si può ragionare su allevare pesci per riproduzione ma anche qua il problema diventa la varietà.. non puoi riprodurre solo kauderni perchè è facile.. a 30 euro al pezzo, vendibile dopo 1 anno di allevamento e relativi costi di mantenimento, non ci si vive.. quante varietà vanno tenute ? diciamo 50 varietà ?.. che costo iniziale c'è ? diciamo 8 mila euro per i pesci .. che dovranno stare in vasche singole etc etc.. i coralli diventano più facili..

ma quanto tempo ci vuole per poter vendere le prime talee senza uccidere il corallo madre ?.. 1 anno ? anno in cui ci sono solo spese.. dagli impianti a tutto il resto..

ogni volta parto con il sogno e poi i nudi numeri mi uccidono l'entusiasmo.. non da ultimo.. diciamo che funziona.. come fare a vendere poi la produzione ? perchè ogni mese una struttura di miseri 60 mq allestita a coltivazione di coralli costa migliaia di euro in prodotti e corrente.. quindi vuol dire vendere centinaia di coralli al mese per coprire le spese.. pregando che non arrivi mai un'infezione batterica che ti stermina le culture.. e quindi sistemi indipendenti per scongiurare il rischio di una morte totale e altri costi di installazione.. etc..

sob.. ma sarebbe bello.. io il posto ce l'ho.. ma ne i soldi ne il coraggio..
credo che avviamento non sia meno di 3-5 anni prima di iniziare a guadagnare
sul tema costi bisogna prendere un approccio industriale ... i prodotti ed i costi hobbistici non sono ovviamente ponderabili... va rivisto il progetto con un occhio di acquacultura non di vasca casalinga

il tema principale però lo hai toccato... cosa allevare? quale è equilibrio migliore tra prezzo e costo di riproduzione?

in giro per il mondo il mercato dei clownfish è uno dei più floridi con la diversificazione delle varietà...
il flavescens potrebbe diventare una miniera d'oro ma la complessità di riproduzione non è bassa

gli LPS hanno costi elevati ma sono spesso molto lenti nella riproduzione per taleazione

tra gli SPS esiste un mercato delle talee acropore high end

non trascurerei i crostacei come i lysmata e wundermanni e le lumache... su tutti e 3 pesa più la logistica che il valore dell'animale nel costo... una turbo "made in italy" potrebbe avere un prezzo competitivo sul mercato

sono pensieri liberi... non ho in questo periodo purtroppo il tempo di focalizzare e diventare analitico sul tema

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Danireef » 09/03/2021, 20:15

Notturnia ha scritto:
09/03/2021, 13:05
saranno 20 anni che penso a fare un taleario in una zona di 60 mq che ho a disposizione.. ma quando poi butto giù il business plan le cose non tornano mai..
fra sale, calcio, test, componentistica etc etc alla fine il guadagno è risicato se si vuole vendere a prezzi inferiori a quelli dei negozi online.. e se si vende agli stessi prezzi ecco che il vantaggio di fare tutta quella fatica è inutile..
certo potendo contare su un fotovoltaico si cala la bolletta e il beneficio cresce ma c'è un investimento di almeno 7 anni di impianto FV da mettere in considerazione e quindi per i primi 7 (SETTE) lunghi anni i guadagni sono infimi..

si può ragionare su allevare pesci per riproduzione ma anche qua il problema diventa la varietà.. non puoi riprodurre solo kauderni perchè è facile.. a 30 euro al pezzo, vendibile dopo 1 anno di allevamento e relativi costi di mantenimento, non ci si vive.. quante varietà vanno tenute ? diciamo 50 varietà ?.. che costo iniziale c'è ? diciamo 8 mila euro per i pesci .. che dovranno stare in vasche singole etc etc.. i coralli diventano più facili..

ma quanto tempo ci vuole per poter vendere le prime talee senza uccidere il corallo madre ?.. 1 anno ? anno in cui ci sono solo spese.. dagli impianti a tutto il resto..

ogni volta parto con il sogno e poi i nudi numeri mi uccidono l'entusiasmo.. non da ultimo.. diciamo che funziona.. come fare a vendere poi la produzione ? perchè ogni mese una struttura di miseri 60 mq allestita a coltivazione di coralli costa migliaia di euro in prodotti e corrente.. quindi vuol dire vendere centinaia di coralli al mese per coprire le spese.. pregando che non arrivi mai un'infezione batterica che ti stermina le culture.. e quindi sistemi indipendenti per scongiurare il rischio di una morte totale e altri costi di installazione.. etc..

sob.. ma sarebbe bello.. io il posto ce l'ho.. ma ne i soldi ne il coraggio..
Commosso di rileggerti... sei quel Notturnia che dico io vero?

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Notturnia » 10/03/2021, 20:11

Danireef ha scritto:
09/03/2021, 20:15


Commosso di rileggerti... sei quel Notturnia che dico io vero?
eccerto che sono io :mrgreen: solo e unico..
ogni tanto leggo il tuo sito ma scrivo di rado :-|
il lavoro mi affoga di casini e quindi l'acquario è il mio relax (quando non faccio casini con i cambi d'acqua e ... beh.. sto sistemando una precipitazione di KH... colpa mia.. colpa mia..)

cmq se qualcuno vuole provare a fare due conti su come guadagnare facendo pesci e coralli io ci sono :-) è da acquaportal che ci penso.. ma non riesco a far funzionare il modello economico..

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Re: Acquacultura in Italia si può?

Messaggio da Notturnia » 10/03/2021, 21:31

Ftarr ha scritto:
09/03/2021, 16:33
credo che avviamento non sia meno di 3-5 anni prima di iniziare a guadagnare
sul tema costi bisogna prendere un approccio industriale ... i prodotti ed i costi hobbistici non sono ovviamente ponderabili... va rivisto il progetto con un occhio di acquacultura non di vasca casalinga

il tema principale però lo hai toccato... cosa allevare? quale è equilibrio migliore tra prezzo e costo di riproduzione?

in giro per il mondo il mercato dei clownfish è uno dei più floridi con la diversificazione delle varietà...
il flavescens potrebbe diventare una miniera d'oro ma la complessità di riproduzione non è bassa

gli LPS hanno costi elevati ma sono spesso molto lenti nella riproduzione per taleazione

tra gli SPS esiste un mercato delle talee acropore high end

non trascurerei i crostacei come i lysmata e wundermanni e le lumache... su tutti e 3 pesa più la logistica che il valore dell'animale nel costo... una turbo "made in italy" potrebbe avere un prezzo competitivo sul mercato

sono pensieri liberi... non ho in questo periodo purtroppo il tempo di focalizzare e diventare analitico sul tema
3-5 anni e poi inizi a vendere mi sa :-D
cmq non ragionavo ad un approccio domestico.. abituato come sono a lavorare con le industrie il mio approccio era molto industrial style..
ma i costi sono notevoli per allestire il tutto e gestirlo.. e se è come una volta serve anche un veterinario e i test bio-chimici dell'acqua con una certa regolarità.. impianto di filtraggio per svariate migliaia di litri etc..
per assurdo credo sia più facile gli SPS (sarà perchè son pratico..) ma mi pare siano più veloci a crescere, talearsi etc.. l'allevamento di pesci invece mi pare bello tosto visto i tempi necessari per i pargoli..

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